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Immagina di essere in giro e di dirigerti verso un bar. Lungo il tragitto, vedi una persona con una giacca bellissima, così tanto bella che ti avvicini e chiedi di vendertela. La risposta, con tuo stupore, non è né positiva né negativa. Ti arriva invece una controproposta, per te spiazzante sul momento: scambiarla con la tua. Questa semplice ma spiazzante domanda inizia così a farti riflettere sul perché tu debba comprare nuovi vestiti, fino a farti avere un’idea.
Questa è la storia di Robin Balser, fondatore di Vinokilo, e oggi vi parliamo di come un semplice e casuale scambio abbia portato ad un’evoluzione nel settore della moda.
Robin Balser iniziò il suo percorso nel 2015 con la gestione di un’attività di scambio abiti e libri a Groningen, in Olanda.
Costretto a lasciare la sua location, organizzò una “kilo sale” all’ultimo minuto per vendere gli ultimi vestiti rimasti. Il grande successo di questo evento nel marzo del 2016 portò così alla nascita di Vinokilo. Da allora, Vinokilo è cresciuta, arrivando oggi a essere la più grande piattaforma europea per la vendita al chilo di abiti vintage e second-hand sostenibili.
Il sogno di Robin è quello di creare il guardaroba condiviso più grande al mondo, offrendo l’opportunità di avere quello che si vuole, dove si vuole e a prezzi accessibili e inclusivi. La sua visione è chiara: “Second hand is our first hand” (la seconda mano è la nostra prima mano). Questo concetto si traduce più concretamente in un piano d’azione personale per un futuro più sostenibile:
Vinokilo si concentra sul recupero e la riqualificazione di abiti usati provenienti da discariche tessili di tutto il mondo. I capi vengono accuratamente selezionati, lavati, riparati e quindi venduti al chilo, sia online che attraverso eventi pop-up in quasi tutta Europa, comprese molte città italiane.
Grazie all’iniziativa di Vinokilo Circle è inoltre possibile portare i propri capi da donare, purché non siano prodotti del fast fashion come Zara, H&M, Bershka e OVS, né biancheria intima, scarpe o accessori. I capi devono essere in buono stato e lavati prima di essere portati agli eventi, assicurando che solo i migliori pezzi vengano riutilizzati e contribuendo così al modello di moda circolare che Vinokilo incoraggia anche attraverso degli sconti sugli acquisti: da 1 a 2 kg ti darà un 10% di sconto, da 2 a 3 kg un 20%, e più di 3 kg un 30%.
Dal 2016 al 2021, Vinokilo ha raggiunto risultati significativi nel ridurre l’impatto ambientale dell’industria della moda. Tra gli abiti raccolti da discariche e donazioni, il 97% dei capi è idoneo alla vendita, mentre il restante 3% viene immesso in un processo di upcycling, contribuendo a ridurre significativamente i rifiuti tessili e in questi 5 anni sono riusciti a riqualificare oltre 379.000 kg di abiti, contribuendo a evitare l’emissione di circa 6,2 milioni di kg di CO2 e a risparmiare notevoli quantità di risorse naturali.
Nel corso della sua attività, Vinokilo ha continuato a espandersi e migliorare il suo impatto ambientale, ottenendo nel 2023 la certificazione ufficiale B Corporation, un riconoscimento che attesta il suo impegno nel generare un impatto positivo su ambiente e società. Il suo fondatore, inoltre, è stato inserito nella lista dei Forbes 30 Under 30 Europe nel 2020 per il suo impegno nel sociale e ambientale.
Insomma, la visione di Robin Balser e Vinokilo è un chiaro esempio di come la moda possa essere sostenibile e accessibile a tutti. Attraverso la sua innovativa formula di vendita al chilo, sta cambiando il modo in cui pensiamo alla moda, promuovendo un consumo più consapevole e riducendo l’inquinamento. Questo modello di business non solo contribuisce a ridurre i rifiuti tessili, ma offre anche una valida alternativa al fast fashion, stimolando un ciclo di vita potenzialmente infinito per gli indumenti di seconda mano.
Se sei curioso di sapere quando saranno i prossimi eventi di Vinokilo, visita il loro sito per scoprire le date e le location degli eventi in Europa.
Simone & Andrea
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